Anche i casino possono chiudere: il caso di Atlantic City

Atlantic City Trump
Atlantic City Trump

Il settore del gioco d’azzardo è considerato fra quelli che non conoscono crisi, anzi in momenti di recessione o crisi economica è generalmente ritenuto anticiclico. Il meccanismo psicologico che conduce all’azzardo ed al gioco, in presenza di situazioni di difficoltà economica come quelle attuali, appare infatti subdolamente come un mezzo per conquistare facilmente il benessere economico. Lo sa bene lo Stato che quando ha bisogno di rimpinguare facilmente le casse si rivolge al settore del gioco come ad una specie di bancomat, confidando evidentemente non a torto sulla comunque immutata propensione al gioco ,incurante del carico fiscale. Non è però come spesso accade “tutto oro quello che luccica”,anzi in questo caso l’espressione non potrebbe essere più azzeccata.

Il settore dei Casinò, che funge da motore turistico per molte località internazionali, non è sempre garanzia di successo, addirittura può anche rivelarsi un cattivo business. E’ proprio quello che sta accadendo ad Atlantic City negli Usa, dove la località che un tempo era definita la Las Vegas della East Coast, sta subendo da diversi anni una grave crisi che porterà alla chiusura entro Gennaio di 4 mega alberghi/casino fra i quali l’ultimo è il Trump Plaza con la conseguente perdita di oltre 8000 posti di lavoro nel settore.

Come è potuto succedere e quali sono le ragioni delle difficoltà della località che si può definire come una vera e propria crisi.  Innanzitutto il New Jersey ,che con il polo di Atlantic City una volta era lo stato della East Coast più liberale nei confronti del gioco, si trova ora a fronteggiare la concorrenza di stati vicini come Pennsylvania Maryland e New York che per ragioni fiscali hanno liberalizzato anch’essi il business. La conseguenza è stata che l’offerta, a parità di bacino di clientela, si è quindi incrementata enormemente, determinando una spietata concorrenza che ha prodotto una esuberanza di strutture.

Negli ultimi 7 anni il fatturato generato dal settore gambling/turismo ad Atlantic City è passato dai $5 miliardi del 2006 a $2,86 miliardi nel 2013, è quindi evidente che lo spazio commerciale per 12 mega strutture come quelle inizialmente presenti, non esiste più. Naturalmente non si parla di crisi del settore gambling ma di un fenomeno che investe specificamente la località, anzi a livello globale il business del gioco è in grande incremento, specie grazie alla enorme espansione della clientela cinese, notoriamente grande appassionata di gioco d’azzardo.

 

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