e-commerce, la Cina stringe sulle contraffazioni

Alibaba fake
Alibaba fake
Shanghai Fake Market
“Fake Market” a Shanghai

Il governo cinese ha in corso un’offensiva senza precedenti contro il diffuso commercio di prodotti contraffatti. La contraffazione è una pratica da sempre abituale in Cina, la cui efficace repressione non era mai stata ritenuta a livello ufficiale una vera priorità. Un esempio eclatante lo conoscono tutti i turisti che si trovano a Shanghai, dove una visita all’enorme “Fake Market” è d’obbligo, questo mercato vero e proprio “mall specializzato in falsi”, è considerato una popolare meta turistica della metropoli Cinese.

Il fenomeno dei prodotti falsificati, ha ovviamente un impatto che trascende dall’ambito meramente commerciale o dall’aspetto folcloristico. Si tratta di una vera industria che con la sua condotta illegale causa gravi danni, non solo direttamente ai brand falsificati, ma al commercio mondiale nel suo complesso così come spesso agli stessi consumatori. Al di là del proteggere da vere e proprie truffe consumatori sprovveduti o incauti, il principale problema per le autorità cinesi è di natura politica e investe la credibilità internazionale del gigante asiatico nel commercio internazionale.

Grazie all’espansione molto rapida dell’e-commerce, il “Taobao”, ha fatto la fortuna di Alibaba ma anche da volano al commercio dei prodotti C2C, spesso contraffatti. Pochi giorni fa, durante una conferenza stampa ad Hong Kong, Jack Ma patron di Alibaba, ha dovuto rivelare con evidente imbarazzo che il portale è sotto inchiesta da parte delle autorità per la vendita sistematica di prodotti contraffatti. La giustificazione è stata piuttosto debole, il manager ha sostenuto che viste le dimensioni colossali del business e la natura C2C del portale, le possibilità di effettuare efficaci controlli di autenticità sulla merce in vendita sono molto difficoltose da applicare, ed in ogni caso la garanzia di autenticità è a carico dei venditori che agiscono in proprio.Vedremo come si comporteranno le autorità governative e se vogliono veramente combattere il fenomeno, dal punto di vista concorrenziale qualcuno sta già però cercando di approfittare di questa situazione.

Jd.com presenta lo spazio "French Mall"
Jd.com presenta lo spazio “French Mall”

Il principale concorrente sul mercato Cinese di Alibaba, il portale JD.com ha infatti lanciato una iniziativa che si basa proprio sulla garanzia di autenticità della merce in vendita. Il messaggio che JD.com vuole veicolare presso la clientela, è proprio quello di porsi chiaramente in antitesi rispetto all’immagine del concorrente Taobao che sta soffrendo per questo gap di credibilità. L’iniziativa era in preparazione da tempo ed è stata presentata a Parigi pochi giorni fa, fruendo fortunosamente della coincidenza con le difficoltà del competitor, è stata realizzata in collaborazione con il Ministero Francese del Commercio Estero e prevede una sezione apposita del portale JD.com denominata “French Mall”, riservata a prodotti certificati “made in France”.

Per il consumatore cinese la Francia è considerata la patria del lusso ed i marchi più importanti sono identificati con il paese transalpino, il portale ha quindi una valenza e una potenzialità commerciale che si pone al di là della vendita dei soli articoli di abbigliamento, interessando un ampia serie di prodotti ed il lifestyle Francese nel suo complesso, prodotti tassativamente garantiti nella loro originalità e provenienza. Ampio spazio verrà attribuito alla presenza di vini e prodotti alimentari, così come un settore in forte crescita e dalle grandi opportunità è quello dell’infanzia, sia come abbigliamento di alto livello che prodotti alimentari di baby food. A tale proposito non si devono dimenticare gli scandali che hanno colpito pesantemente l’industria locale che ha ormai una immagine inaffidabile, in particolare le sofisticazioni del latte in polvere di pochi anni fa, rimangono ancora come un funesto ricordo nel pubblico dei consumatori Cinesi.

Jack Ma criticato per i fake goods
Jack Ma criticato per i fake goods
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