Giovanni
Ancora sconosciuta sul mercato italiano, la startup Stitch Fix sta facendo parlare di se negli Stati Uniti già da qualche anno per il successo nell’ambito commerciale ma anche, e soprattutto, per la capacita che ha dimostrato nel reclutare talenti. Le defezioni dai dipartimenti commerciali, marketing e sviluppo digitale dei grandi specialisti retail, brick-and-mortar e non, sta facendo riflettere sull’appeal che questo progetto startup nato nel 2012 ha nel reclutare talenti a discapito di aziende multinazionali solide e sviluppate sul mercato.
Stitch Fix è un retailer online che combina competenze retail, capitale umano e data mining per offrire alla clientela una vera esperienza di shopping e coaching tailor-made in abbonamento. Consulenti di moda, stile e beauty advisors somministrano un questionario e studiano la soluzione look più adatta alle esigenze di ogni cliente. Non un prodotto ma un servizio che, a fronte di un costo iniziale di 20$, studia il profilo del consumatore e invia una selezione di 5 prodotti di abbigliamento e cosmetica. La ricevente del pacco può decidere se tenere o meno uno o piu prodotti e rimandare gratuitamente quello che non vuole tenere.
Se ci fermassimo a questo punto non ci sarebbe nulla di nuovo nella proposizione di Stitch Fix, un semplice abbonamento come ce ne sono tanti in voga per le più disparate categorie merceologiche, ma il servizio fa il suo salto di qualità grazie alla qualità della proposta commerciale fatta su misura per ogni cliente basandosi su una meticolosa attività di retail intelligence e profiling. La Ceo e fondatrice di Stitch Fix, Katrina Lake, spiega il successo come la giusta alchimia tra “tocco umano” e data science.
Secondo fonti dello specialista retail Re/Code, Stitch Fix chiuderà il 2014 con un fatturato di 200 milioni di USD. L’anno scorso l’acquisizione di Trunk Club, servizio analogo a Stitch Fix rivolto a un pubblico maschile, è stato concluso dal retailer Nordstrom per 350 milioni di USD a fronte di un fatturato dichiarato di 50 milioni di USD. Una comparazione che fa pensare: nella startup scene retail, i risultati dell’attivita data mining sono direttamente riconducibili al successo. Quale merchandising acquistare, come far ruotare le scorte e altre scelte strategiche vengono fatte con precisione e le performance dichiarate da Stitch Fix sono superiori a quello dei competitori retail tradizionali.
Dal punto di vista del recruiting, molti executive hanno scelto di lasciare consolidate posizioni per seguire Stitch Fix al punto che si parla di “brain drain” a discapito dei retailers tradizionali. Julie Bornstein, ex CMO e Chief Digital Officer di Sephora, si va ad aggiungere a un team che vanta già tra le sue file Michelle Weaver, Ex Head of Investor relations di Gap, Lisa Bougie, ex responsabile merchandising di Nike e Gap, e non ultimo Eric Colson, ex VP of data science & engineering di Netflix e creatore dell’algoritmo di matching fautore del successo di Stitch Fix. Credere in un progetto startup è spesso difficile perché rappresenta una strada priva di sicurezze ma la rivoluzione dello studio analitico dei dati vendite e-commerce applicata al retail tradizionale ha rassicurato molti con storie di successo simili a quelle di Stitch Fix.
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