Yoox/Net-a-porter, proposta una piattaforma condivisa Richemont-LVMH

yoox net-a-porter group
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Johann Rupert ceo di Richemont
Johann Rupert ceo di Richemont

Yoox e Net-a-porter, due fra i principali operatori del lusso online, come noto hanno in corso una fusione e Richemont Group, sponsor del deal, ha pubblicamente invitato LVMH Group,il suo competitor #1, a unire le forze nel mondo digitale. L’operazione al di là dell’importanza in termini economici che riveste per i soggetti coinvolti, apre scenari inediti e molto interessanti a livello internazionale.

L’aggregazione è volta a creare un colosso del settore tramite la fusione fra questi due importanti operatori che hanno già in corso rapporti con molti dei principali gruppi del lusso mondiali. La situazione vede in pratica un gruppo come la Svizzera Richemont, secondo player mondiale nel lusso dopo LVMH e forte di brand come Cartier, Mont Blanc, Van Cleef, Chloe ed altri, già proprietario da alcuni anni dell’inglese Net-a-Porter, acquisire tramite il suo conferimento nel merger, una quota di maggioranza relativa della nascente azienda di e-commerce costituita assieme alla bolognese Yoox. Questa nuova azienda avrà naturalmente in dote dalle entità originarie i relativi business, fra i quali una serie di accordi di distribuzione in essere con varie griffe internazionali, si parla fra gli altri di nomi come Gucci (gruppo Kering) o Pucci (gruppo LVMH) così come Armani e Valentino, brand fra loro concorrenti e per conto dei quali già vengono gestite le attività di e-commerce .

È quindi evidente che il nuovo potente soggetto, grazie alla compresenza al suo interno di questo singolare intreccio di rapporti, si configura già come una sorta di “hub naturale” del commercio online dei prodotti di lusso. Durante il Financial Times Luxury Summit in corso in questi giorni a Montecarlo, il Ceo di Richemont Johann Rupert, ha espressamente dichiarato a WWD di avere proposto a LVMH e Kering di partecipare con l’acquisto di quote azionarie nella compagine sociale del nuovo retailer online. Il ragionamento del magnate Sudafricano parte dal presupposto che la nuova azienda frutto della fusione, se partecipata dai principali attori internazionali del lusso, può assumere una posizione di neutralità concorrenziale sul mercato, configurandosi come una piattaforma operativa indipendente specializzata nel lusso online, determinando così una situazione di reciproco vantaggio per tutti i soci.

Johann Rupert Financial Times Business of Luxury summit
Johann Rupert Financial Times Business of Luxury summit

La polarizzazione in corso nel business del commercio online, con la presenza di entità come Amazon e le Cinesi Alibaba e  J.D.com, talmente grandi e potenti da permettersi qualsiasi cosa, spinge gli operatori presenti in settori di nicchia, come è quello del lusso, a cercare strade alternative che permettano di competere efficacemente senza farsi fagocitare dai colossi del mercato globale. La particolarità e la complessità del business online, molto diverso rispetto a quello tradizionale rappresentato dai punti vendita fisici, richiede una competenza ed investimenti che si giustificano solo con la realizzazione di economie di scala, la logica di multichannel commerciale destinata ad affermarsi sempre più come un fenomeno globale, rappresenta poi una ulteriore complicazione ed un dispendio di risorse per tutti. L’opportunità offerta da questa fusione, seguendo il ragionamento del Tycoon sudafricano, potrebbe essere quindi una occasione unica di consolidamento, chissà se verrà raccolta.

 

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