GiovanniAlla presentazione dei risultati semestrali, Macy’s ha annunciato che intensificherà gli investimenti nell’e-commerce puntando direttamente alla Cina. Non è mistero che per la maggior parte dei department stores e retailers americani l’online business sia diventata la door principale da cui proviene una percentuale proporzionalmente sempre più alta del fatturato però in pochi si sono avventurati direttamente nel mercato cinese.
Fino ad oggi, la prassi tradizionale adottata dai players online europei o americani che vendono online verso la Cina è sempre stata offrire spedizioni internazionali verso il paese del dragone senza avere una stabile struttura. La scelta di Macy’s per essere più incisiva nelle vendite verso la Cina è stata di costituire Macy’s China Limited, entità legale basata a Hong Kong, e predisporre nella città speciale un centro di fulfillment e logistica dedicato a servire la clientela della Grater China (Cina, Taiwan, Hong Kong e Macao). L’investimento è fatto in joint venture con Fung Retailing Limited, player di Hong Kong specializzato nel retailing, e Alibaba, che fornirà il supporto tecnico e una vetrina ufficiale per i prodotti su Tmall.
La scelta di investire oggi direttamente per iniziare a vendere entro la fine dell’anno non è casuale: la logica economica dell’operazione è frutto dei recenti sviluppi nelle politiche di tassazione e dazi che il governo Cinese ha introdotto per favorire lo sviluppo dei consumi interni nel paese a discapito del fenomeno del travel Retail. Per Pechino è fondamentale garantire la crescita dei consumi interni e incentivare le aziende straniere a fare vendite tramite strutture stabili nel paese (e quindi pagare le tasse in Cina) diventa parte della strategia. Macy’s aspetta di registrare solo nel primo anno di operations un volume di affari di 50 milioni di Usd dal business online In Cina.
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