GiovanniStrano caso di cronaca nel mondo della moda: il sindacato di Lanvin, azienda francese di moda di proprietà del magnate Cinese Shaw-Lan Wang e dell’imprenditore tedesco Ralph Bartel, ha fatto causa all’azienda per provvedimenti e le policies aziendali adottate in seguito al licenziamento del creativo Alber Elbaz. L’improvvisa partenza del creativo non ha lasciato neutri alle polemiche e dalle critiche lo staff e il sindacato dell’azienda che ha lanciato un vero e proprio bombardamento email con le speculazioni sulle cause della rottura.
Le speculazioni sulle ragioni che hanno portato a optare per l’allontanamento del creativo dopo 14 anni di lavoro presso la Maison si sono sprecate: dal passaggio a una casa concorrente a un’addio definitivo alle passerelle ma in pochi avrebbero pensato che la ragione fosse un tentativo di acquisizione/vendita ostile orchestrato dallo stesso Alber Elbaz alle spalle del magnate Wang. Non ci sono conferme o smentite sull’opererazione di vendita, ma la notizia è che l’azienda ha deciso di bloccare le comunicazioni sull’argomento perché causa di turbativa di mercato e dello staff dell’azienda. sindacato oltre a mettere in discussione le modalità del licenziamento viene contestato anche il costo dell’operazione: apparentemente la direzione dell’azienda non ha valutato attentamente i costi del pacchetto che può aggirarsi in una cifra compresa tra 27,5m USD e 55m USD.
I problemi economici dell’azienda sono alla base delle preoccupazione del management in merito al licenziamento di Elbar: instabilità a livello creativo dell’azienda si va a sommar a quello che è un bilancio aziendale in perdita per il 2015 (dopo un progressivo deterioramento iniziato nel 2012 continuato nel 2013 e 2014). Lanvin, secondo il suo board e top management è invece in buono stato finanziario, tanto che nell’ultimo anno ha completato l’acquisizione del branch Giapponese dal partner Itochu Corp.
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Giovanni
