GiovanniIkea non ha più la titolarità del proprio marchio in Indonesia, nonostante dal 2014 il retailer abbia aperto il suo primo store nel paese. E’ questo l’esito a dire poco sconcertante di una causa fra l’azienda svedese, notoriamente il leader mondiale del settore arredamento, ed un produttore di mobili in rattan Indonesiano. PT Ratania Khatulistiwa è questo il nome dell’azienda indonesiana che ha registrato il marchio Ikea come acronimo di una frase in lingua locale (“Intan Khatulistiwa Esa Abadi”). Il significato della frase è traducibile in “fabbrica di mobili in giunco”, il marchio è stato registrato da PT Ratania Khatulistiwa nel 2013 e, anche se il colosso svedese lo aveva fatto nel 2010, il tribunale locale ne ha decretato la decadenza perché per 3 anni non era stato usato.
Il primo store della “vera” Ikea è stato aperto nel 2014 nell’area di Jakarta, anche qui il celebre brand di arredamento con i suoi prodotti e la sua formula commerciale ha riscosso un ottimo successo. Per il tribunale indonesiano investito della vicenda, che si espresso comunque non all’unanimità del collegio giudicante, a nulla è valsa la riconosciuta popolarità internazionale del brand svedese, in assoluto uno dei più conosciuti al mondo.
Questo sconcertante episodio, purtroppo non fa che confermare l’aleatorietà della protezione legale dei diritti di proprietà intellettuale in molti paesi emergenti: si tratta di un caso ben diverso quello di Chanel e Instagram (vedi articolo). Lo sbocco di questa paradossale situazione, sarà verosimilmente una transazione economica, così l’azienda svedese acquisirà a caro prezzo la possibilità di usare il suo marchio anche in Indonesia. D’altro lato questo possibile accordo appare in tutta evidenza come una sorta di estorsione, una operazione costruita ad arte e per di più legittimata da un tribunale ,niente a che vedere con una vera transazione.
Giovanni
