Accanimento dell’establishment lusso contro Alibaba?

Jack Ma Alibaba IACC
Jack Ma Alibaba IACC

Primo player del commercio elettronico in Cina, esempio del capitalismo Made in China figlio dell’intuizione di  Jack Ma -che in questo caso funge da Jack Bezos della situazione- Alibaba è stato recentemente oggetto di attacco diretto dei brands della moda e del lusso.
L’azienda, quotata al Nasdaq di New York, ha suscitato grande clamore con la sua richiesta di adesione all’ IACC (International Anti-Counterfeiting Coalition) perché alcuni dei fondatori del consorzio per la tutela contro il falso e la contraffazione hanno presentato mozioni di protesta e minacciato di boicottare la stessa associazione qualora l’adesione di Alibaba fosse finalizzata. Gucci America, Michael Kors e Tiffany&co hanno dato le loro dimissioni dall’associazione e hanno rilasciato dichiarazioni al vetriolo contro l’IACC e le pratiche dell’azienda di Jack Ma, accusata di essere il primo portale del falso online in Cina. A seguito del gesto e per paura di altre dimissioni di brands del lusso, la me bersaglio di Alibaba nel gruppo è stata sospesa.

Michael Evans Director Alibaba Group at IACC
Michael Evans Director Alibaba Group at IACC

Il mercato cinese conta molto sulla brand awareness, che a volte gode di uno status ad hoc proprio agli occhi si consumatori cinesi, quindi  per i brands è inaccettabile che Alibaba, noto portale del marketplace (con grande presenza di prodotto falso) possa essere considerato degno di entrare nel l’associazione che tutela dal fenomeno del falso. Jennifer Kupermann, rappresentante di Alibaba America, ha dichiarato che il portale sta perseguendo da anni una campagna di tolleranza zero contro i prodotti fake e smentisce le accuse a suo carico presentando dati sulle azioni di prevenzione  e nuove tecnologie adottate per limitare le frodi. Le ripercussioni delle dichiarazioni contro Alibaba non si sono fatte attendere e Jack Ma, che doveva presenziare all’IACC spring conference in Florida lo scorso mercoledì ha dato forfait all’ultimo minuto facendosi sostituire da Michael Evans (Presidente di Alibaba Group), una chiara mossa politica di protesta.

Michael Kors boicotta IACC per l'ingresso di Alibaba
Michael Kors boicotta IACC per l’ingresso di Alibaba

Nel 2015 Alibaba ha dichiarato di aver identificato 3518 organizzazioni o individui dediti  alla vendita di prodotti contraffatti per un volume d’affari stimato in 125,5 mln di USD. Alcuni dicono importante risultato mentre altri smentiscono l’ottimismo dicendo che si tratta di una goccia nell’oceano per un player con un volume di affari di 15,7 miliardi di USD nel 2015. Nel 2015, il gruppo Kering con le sue griffes Yves Saint Laurent e Gucci ha avviato piu azioni legali contro il colosso cinese dell’e-commerce accusandolo di essere a conoscenza delle pratiche dei  vendors affiliati al network e di non fare abbastanza per limitare i danni e proteggere i brands.
Il tema del falso e del parallelo/ mercato grigio svolto online al danno dei brands del lusso è vecchio come la storia di internet e in paesi emergenti come la Cina è notizia di cronaca quotidiana come endemica piaga per lo sviluppo dei brands, soprattutto in questo ultimo anno di crisi nei fatturati Retail dei negozi cinesi e di stagnante domanda nel Paese del Dragone.  La soluzione al problema non è semplice infatti neppure i brands che hanno deciso di aprire uno store ufficiale diretto su Tmall.com (controllata di Alibaba) hanno risolto il problema del falso perché il controllo dei vendors indipendenti e dei prodotti immessi sul mercato è complesso e difficile da garantire.

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