Hong Kong vuole limitare il flusso di turisti cinesi

Cina Hong Kong
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Troppo successo può fare male, è proprio quello che sembra stia accadendo ad Hong Kong  dove il flusso dei turisti provenienti dalla Cina continentale, in visita alla città soprattutto per fare shopping, rischia di essere incontenibile. La megalopoli è infatti da sempre  la meta turistica preferita per i Cinesi continentali che anche nel 2013 hanno rappresentato il 75% del totale di 54,3 milioni di arrivi, questa marea rischia con il suo costante incremento di soffocarla.

Le autorità amministrative della ex colonia britannica  stanno quindi pensando di correre ai ripari. Pressate da un incremento di visite che negli ultimi 4 anni è stato a doppia cifra, anche nel 2013 ha raggiunto il 12%, le infrastrutture e soprattutto il grado di vivibilità della metropoli asiatica, sono sempre più messe a dura prova. Insomma Hong Kong rischia di scoppiare per il suo eccesso di attrattività come destinazione turistica. Le conseguenze del troppo successo non si sono fatte attendere sfociando in tensioni sociali, lo scorso anno sono persino avvenute  dimostrazioni di piazza contro l’invasione dei turisti.

Chiaramente le autorità amministrative di quello che è diventato a seguito dell’abbandono da parte britannica un territorio cinese autonomo, una sorta di stato nello stato, non possono permettersi il crescere di tensioni sociali ma allo stesso tempo neanche provocare un collasso economico dell’ex colonia, centro economico e finanziario di vitale importanza per l’intero gigante asiatico.

Come spesso accade in Cina, le contraddizioni evidenziate da uno sviluppo economico e sociale prorompente, devono rapportarsi con numeri colossali che possono facilmente e rapidamente sfuggire di mano. Naturalmente le esigenze delle varie parti in gioco non sono facilmente conciliabili, le vendite ai turisti cinesi ammontano ad una quota preponderante del totale del commercio locale, si pensi che alcuni centri commerciali  hanno oltre il 50% di clienti provenienti da Mainland China.

Una contrazione dei flussi di turisti come quella che le autorità hanno ipotizzato, si parla di una riduzione del 20% degli arrivi, genera un evidente impatto negativo sul settore immobiliare  commerciale. Il probabile calo dei canoni di locazione dei negozi presenti nei mall, solitamente strettamente legati agli incassi che vengono generati, ha infatti determinato le prime turbolenze sulle azioni delle società di developers locali che hanno già iniziato a risentirne negativamente.

Si deve comunque specificare che le autorità non hanno definito al momento ancora nessuna limitazione, il fatto che se ne parli con insistenza è però indicativo della gravità del problema, prima o poi qualcosa bisogna aspettarsi avvenga però vista l’entità degli interessi economici in gioco, sarà sicuramente una soluzione dettata dal tradizionale pragmatismo cinese. Commercio e vivibilità devono per forza convivere.

 

Chanel “The Little Black Jacket in Hong Kong”

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