Giovanni
Tutte le case automobilistiche, anche le più prestigiose, sono sempre state abituate ad accogliere i clienti negli showrooms per mostrare le loro automobili. Uno dei principali obiettivi del marketing automobilistico è da sempre quello di generare traffico all’interno dei punti vendita. Per raggiungere lo scopo sono stati usati i più raffinati strumenti di marketing e comunicazione, attingendo a piene mani suggestioni dal mondo dello spettacolo dello sport o dell’arte, nessuno si era mai spinto però a fare incontrare i clienti con le maestranze che realizzano la produzione.
Ebbene anche questo tabù è stato infranto, Rolls Royce infatti ha appena terminato l’Icon Tour in alcune capitali asiatiche, Hong Kong, Singapore, Tokyo e Seoul, di alcuni suoi dipendenti, scelti tra quelli altamente specializzati nella realizzazione delle più esclusive personalizzazioni, per illustrare direttamente ai clienti come possono soddisfare i loro desideri. Ovviamente si tratta di una strategia che solo il marchio britannico, assieme a pochissimi altri, può perseguire.
Un esempio simile è rappresentato dall’attività di marketing che il costruttore argentino/modenese di supersportive Horacio Pagani da sempre svolge verso la sua ancora più esclusiva e limitata clientela. Pagani stesso, la cui produzione è limitata a 10/15 pezzi annui, è infatti abituato a visitare i clienti a domicilio per definire come realizzare la vettura.
Questa nuova strategia di marketing intrapresa dal marchio britannico si giustifica ampiamente, vediamo di comprenderne meglio le motivazioni. Da un lato le vetture prodotte da Rolls Royce sono custom made nel vero senso del termine, la scelta degli equipaggiamenti e delle finiture si basa sui desideri del cliente e non è ristretta agli optional presenti nel listino della casa. Dall’altro perché le maestranze impiegate dal costruttore britannico hanno uno standard di professionalità ed artigianalità che sono unici nell’industria dell’auto internazionale.
La logica conseguenza di queste unicità è quindi rappresentata dal mettere in campo da parte della casa una attività sia di marketing che commerciale incentrata sul contatto personale fra il cliente e colui che materialmente realizza la “sua” automobile. Il perseguimento di questo rapporto personale può avere un grande valore simbolico, proprio perché’ si tratta di trasmettere qualcosa di autentico che è sconosciuto nel mercato dell’auto. Per il sofisticato cliente Rolls Royce vuol dire infatti sentirsi parzialmente artefice del prodotto, riappropriandosi di un ruolo attivo nel processo ideativo della propria automobile. Sostanzialmente si tratta di un tentativo di ritorno agli albori dell’automobile, quando la produzione era modellata sulla falsariga della costruzione delle carrozze per cavalli, basandosi quindi su una artigianalità di lusso.
Giovanni
