Apple Watch, il primo prodotto completamente nuovo realizzato dall’azienda della Mela dopo la morte del fondatore Steve Jobs, e’ finalmente arrivato nei negozi e lo abbiamo provato per voi la shopping experience speciale pensata per l’orologio. Si tratta dell’ingresso in una categoria di prodotti, quella dei wearable device, che è nuova per l’azienda di Cupertino ma anche per il mercato.
I wearable device in generale e gli orologi in particolare, sono una categoria di prodotti dalle caratteristiche completamente differenti rispetto ai telefoni ed ai computer tradizionale terreno di caccia dell’azienda, talmente diversi da richiedere anche un altro modo di vendere e presentare il prodotto alla potenziale clientela. Il 10 Aprile hanno avuto inizio le prenotazioni degli Apple Watch su alcuni importanti mercati, le consegne avverranno poi a partire dal 24 Aprile in 9 paesi, con gli Stati Uniti che da subito saranno il principale termometro di riferimento per iniziare a valutare il successo del prodotto. Apple da tempo sta preparando la rete di vendita al nuovo prodotto ma soprattutto ai nuovi clienti, un pubblico che magari entra per la prima volta in un Apple Store.
In questo articolo ci concentreremo unicamente sulla descrizione della shopping experience per l’Apple Watch effettuata presso lo store Watch Galeries Lafayette a Parigi. Partiamo con il dire che quella che si può fare all’interno degli Apple store e’, per il momento, un’esperienza incompleta, nel senso che non si può concludere l’acquisto del prodotto. Per almeno qualche mese, Apple ha deciso di permettere unicamente l’esplorazione del prodotto tramite gli store perché l’acquisto si può concludere unicamente online con consegna a domicilio, no in-store pickup.
Strana scelta per Apple che e’ storicamente abituata a beneficiare del buzz indotto dai launch days in cui i fan della mela si accampano per giorni di fronte alle iconiche location per ritirare uno dei suoi gadgets tecnologici al momento del lancio. Il format commerciale che contraddistingue gli Apple Store venne concepito fin nei minimi particolari da Steve Jobs e dall’allora responsabile commerciale di Apple Ron Johnson, l’obiettivo era in primis quello di mettere a disposizione della clientela un ambiente ottimale per vendere i prodotti dell’azienda, al tempo stesso si doveva anche caratterizzare come punto di aggregazione per il popolo dei fans dei prodotti della Mela dove l’assistenza e lo scambio di informazioni fossero il più possibile agevoli, si voleva realizzare qualcosa che rappresentasse un unicum nel mercato dell’informatica e della tecnologia. Soprattutto questo secondo aspetto era modellato sul profilo della clientela tipica Apple, cambiando prodotti e vendendo non più solo computer o smartphone ma avventurandosi in un settore profondamente diverso come sono gli orologi, molto influenzato dal fattore moda e dai gusti estetici personali del cliente, il modello commerciale proposto negli Apple Store non è adatto e deve essere modificato.
Il layout dell’Apple store di Galeries Lafayette, che ha il fomat di un corner al primo piano del celebre department store, permette la celebrazione del marchio e del nuovo positioning scelto per il prodotto con l’attributo più importante per i marchi che entrano nello spazio retail di lusso: lo spazio. Colpiscono da subito le dimensioni del corner Apple relativamente a quello che gli altri marchi del fashion hanno a disposizione nel piano: svariati metri quadri di superficie commerciale retail (a costi che sono tra i più alti sulla piazza parigina) lasciati sostanzialmente vuoti, stile minimale Apple, e dove soprattutto non avviene alcuna transazione (trionfo dell’omnichannel?). Questa apparente follia dal punto di vista commerciale viene spiegata con la scelta di Apple di puntare ad alcune top locations in department stores (Saks Fifth Avenue New York, Selfridges Londra, Colette Parigi, 10 Corso Como Milano etc) per promuovere l’elemento fashion-lusso dell’articolo. Soltanto nelle selected location più esclusive infatti si potrà provare l’Apple Watch Edition, la più esclusiva in oro (15000-18000 USD) che sara prodotta in edizione limitata su misura per clienti selezionati.
Dal punto di vista della shopping experience, si nota subito il training specifico per il personale, esperto sul prodotto e la categoria merceologica, il tutto per adattare l’ambiente ad accogliere al meglio la clientela del nuovo Apple Watch. Gli spazi dedicati e riservati, più adatti alla vendita di un prodotto fashion e di lusso come impone il posizionamento di mercato scelto per il nuovo Watch della Mela, si contrappongono pero alla reale domanda perché, parlando con il personale di vendita, si capisce che i primi feedback sulle vendite mostrino un inizio lento. Alcuni rumors parlano di una clientela incerta sul nuovo prodotto e cauta negli acquisti, informazione che si traduce in pre-ordini delle versioni a basso costo del prodotto (versione Sport piuttosto che quella normale con cinturini semplici).
In maniera più o meno sostanziale, la clientela rimane frustrata dell’impossibilita di uscire dal punto vendita con gli orologi e, seppur aiutata nelle procedure di pre-ordine online dal personale del negozio, non capisce perché per questo prodotto Apple abbia deciso di complicare così tanto le cose rispetto al format consolidato e applicato in passato per la vendita degli altri devices. Le risposte possono essere due: una relativa alla produzione-logistica e l’altra più commerciale. La prima e’ dovuta alle personalizzazioni del prodotto (96 combinazioni in totale) che sono un vero incubo dal punto di vista della produzione, della logistica e della gestione in store delle richieste dei clienti, che potrebbero trovarsi delusi da un’esperienza al di sotto degli standard della mela. La seconda e’ dovuta alla volontà di creare attesa per il prodotto mantenendo alto l’interesse della clientela su una categoria merceologica tutta da inventare, quella dei wearable devices, che l’azienda di Cupertino spera di elevare allo status di prodotto fashion/ “modaiolo” piuttosto che da “geek” o “nerd”. Una scommessa molto azzardata quella di Apple che, seppur in maniera speciale, vuole entrare nel consolidato mercato dell’orologeria.
Bisognerà attendere i primi risultati delle vendite per capire se la strategia Apple pagherà o se l’azienda avrà difficoltà nella categoria emergente dei wearable devices. Le esperienze che sono state fatte finora nel settore hanno registrato risultati di vendita altalenanti, in ogni caso si tratta di numeri che non sono neanche lontanamente paragonabili alle attese che circondano il prodotto di Apple e i suoi famosi store. Per il momento l’esperienza a Parigi ci ha lasciato l’amaro in bocca perché l’assaggio non e’ stato sufficiente a rispondere a molti dei dubbi che avevamo sul dispositivo. Comprare avrebbe aiutato.