Christian Louboutin, celebre produttore di scarpe francese noto per i suoi stiletti dalle geometrie ardite e la suola rossa (marchio di fabbrica registrato), lancia Louboutinize. Obiettivo giocare con la clientela tramite la app Loubotinize che permette di modificare le fotografie e aggiungere filtri a tema in stile Instagram. Glitter, forme allungate e il caratteristico rosso Louboutin possono prendere il sopravvento nelle fotografie e cambiare la realtà: un mondo parallelo che si mescola con quello della clientela per questa strategia di marketing digitale innovativa.
Brand awareness e buzz che non risparmierà i clienti maschili -da qualche collezione la maison ha lanciato anche calzature maschili – pronti ad avere a breve filtri ad-hoc per la app. Analizzando le ragioni che portano un marchio con una reputazione molto forte a giocare con la propria immagine si vede in primis la necessità di rinforzare un dialogo continuo con la clientela, soprattutto in vista della diversificazione nella categoria merceologica della cosmesi. L’anno scorso Christian Louboutin ha con grande successo approcciato il mondo della cosmetica con il lancio di una collezione di smalti, dal packaging ricercato e la strategia di marketing incentrata al mantenere alta la domanda e creare una percezione di scarsità del prodotto (distribuzione in alcuni punti vendita molto esclusivi), e quest’anno punta ad estendere la gamma di prodotti con i rossetti. Di qualche settimana la notizia del lancio di una linea di rossetti in pieno stile Loubotin -packaging creativo, colori accessi, l’immancabile rosso e distribuzione esclusiva – per cui l’attivazione online della clientela via app può contribuire a creare aspettativa e rendere il lancio prodotto più interessante.
Diverse case del lusso in passato hanno giocato sulla componente aspirazionale dei marchi attivabile tramite le app (Hermes con la sua applicazione per le cravatte, Karl Lagerferld con le applicazioni dedicate al gattino Choupette, Emilio Pucci con la app dedicata ai foulards etc..) e indubbiamente la strategia è stata vincente perché ha permesso di mantenere il dialogo con quel pubblico -giovane, connesso e non necessariamente già acquirente – su cui si deve investire in maniera innovativa e puntuale.
