Personalizzazione, la nuova haute couture

Dolce and Gabbana Haute couture fw16
Dolce and Gabbana Haute couture fw16

La personalizzazione è destinata a diventare la nuova frontiera della haute couture? Questa domanda in un prossimo futuro potrebbe avere una risposta positiva, anche se comunque le finalità della haute couture non sono solo di carattere commerciale. Si tratta oltre che di un prodotto che contribuisce a “La haute couture”, inventata nel secolo scorso dai grandi couturier francesi come Dior e Chanel, era del resto stata concepita essa stessa come una evoluzione in senso commerciale della tradizionale sartoria su misura. Numeri comunque sempre limitati ma che garantivano una diffusione del prodotto più in linea con l’evoluzione dei tempi. Siamo arrivati ad una nuova svolta epocale: l’enorme incremento della base di clientela che può permettersi di accedere ad un certo tipo di acquisti, impongono un ulteriore cambiamento.

Chanel Haute Couture Fw16
Chanel Haute Couture Fw16

La diffusione dei brand di alta e altissima gamma ormai in tutto il mondo, crea una sorta di policentrismo del lusso . Quelle che una volta erano le tradizionali capitali del lusso mondiale come Parigi, Londra, Milano e New York, ognuna identificata con i suoi brand ,sono ora affiancate da molte altre destinazioni che offrono spesso una scelta di marchi e di prodotti analoga o addirittura più completa. Nuove capitali del lusso come ad esempio Dubai o Hong Kong, per citare due destinazioni fra le più conosciute ed importanti a livello globale, si sono imposte prepotentemente sulla ribalta dello shopping internazionale più esclusivo. Naturalmente è inconcepibile ,oltre che praticamente irrealizzabile, una moltiplicazione e/o clonazione degli atelier delle griffe; la ricerca di una maggiore esclusività del proprio shopping da parte di una fascia di clientela, quella più ricca ed esclusiva, deve essere quindi soddisfatta diversamente.

Oscar dela Renta haute couture fw16
Oscar dela Renta haute couture fw16

Una risposta a queste esigenze potrebbe venire dalla personalizzazione del capo o dell’accessorio che costituisce l’oggetto dell’acquisto. Nella pratica si ricorre ad una serie di interventi limitati sul prodotto, sono personalizzazioni a scelta del cliente ed eseguibili direttamente presso alcuni punti vendita selezionati del brand, si aggiunge così al prodotto standard quel tocco di unicità ed esclusività che ne esalta il valore. Naturalmente la borsa o la scarpa saranno preferibilmente scelte fra quelle disponibili in una limited edition, le iniziali della proprietaria o qualche altra finitura custom le renderanno però uniche. Si tratta evidentemente di una modalità assai diversa dalla haute-couture, niente a che vedere con l’esclusività delle lavorazioni artigianali uniche e preziose o con la ricerca stilistica di avanguardia. È tutto molto più gestibile dal punto di vista produttivo e logistico oltre che più profittevole per le aziende; indubbiamente non così poetico ma decisamente più adatto all’epoca della globalizzazione ed ai nuovi clienti che ne sono i protagonisti.

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