MCM ovvero Moda Creation Munich Worldwide, e’ il nome commerciale attuale dell’azienda Sudcoreana, o Michael Cromer Munich, il nomo storico a cui la griffe si rifa quando deve attingere alle basi storico-culturali e all’heritage europeo?Questo e’il primo grande dubbio che alcuni nell’establishment della moda si pongono quando si riferiscono ad una delle nuove stelle emergenti del lusso nel mercato cinese.
Il potere della marca è nato grazie alla capacita’ di generare interesse nella clientela cinese attraverso un endorsement del prodotto in Corea del Sud. Negli ultimi anni, la scena cinematografica e musicale Coreana si è affermata come riferimento per l’Asia e le soap opera coreane sono seguitissime in Cina e in tutto il Sudest Asiatico. All’iniziale presenza in Corea del Sud è seguita una prospera espansione in Cina e Hong Kong tramite il travel retail, flagship stores e pop-up stores. I consumatori cinesi hanno cosi’ familiarizzato con il marchio vedendolo prima durante i loro viaggi in Corea, poi riproposto nei duty free degli aeroporti cinesi e progressivamente nelle citta cinesi di prima e seconda fascia con boutique e corner. A Hong Kong, da sempre il palcoscenico prediletto per farsi notare dalla clientela Cinese, il marchio è presente in due flagship store e presso diversi retailers. All’espansione asiatica, per rimarcare la dimensione globale del brand , è seguito un potenziamento della rete di vendita negli Stati Uniti, l’apertura di un flagship a New York e la presenza con corner da Bloomingdale’s e Macy’s, ha permesso di rimanere costantemente sotto i riflettori (sempre per farsi notare dai viaggiatori cinesi).
La storia dell’azienda, praticamente sconosciuta in Europa, ha inizio nel 1976 a Monaco di Baviera ,quando Michael Cromer ha aperto il suo atelier di produzione di accessori e valigeria dedicato a una clientela tedesca e internazionale; la collezione di punta e’ rimasta oggi, come allora, l’iconica Cogna Visetos. Per molti aspetti i prodotti della maison tedesca ricordano i classici dei leader della maroquinerie da viaggio francese, Louis Vuitton e Goyard, o italiana come Prada, Etro o Trussardi , pero la proposizione della marca si focalizza su qualita e stile made in Germany. Nonostante le ambizioni del fondatore, il marchio non ha mai raggiunto sufficiente notorietà internazionale ed e’ rimasto tagliato fuori dal boom della moda degli anni 80 e 90 finendo nel dimenticatoio. Tutto ciò fino al 2005.
Nel 2005 Kim Sung-Joo, imprenditrice e CEO della coreana Sungjoo Group, ha rilevato la marca tedesca di cui deteneva un contratta di distribuzione esclusiva in Corea del Sud dal 1994, e si e’ lanciata nell’opera di rilancio del brand secondo i canoni dell’industria del lusso moderno. Applicando quasi alla lettera le ricette delle business school europee, Miss Sung-Joo ha risollevato le sorti dell’azienda ,portando nel 2013 il fatturato a 466 milioni di euro (650m$) dai 56 milioni di euro (78m$) del 2005 (1€= 1,39) e si prepara allo sbarco in borsa per raggiungere marchi come Michael Kors Holding, Coach Inc. o Furla Spa.
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