Apple sponsor Met Gala 2016

Jony ive Taylor Swift MET Gala 2016
Jony ive Taylor Swift MET Gala 2016

Tra le varie azioni ultimamente intraprese da Apple per entrare a pieno titolo nel mondo del lusso, l’azienda ha annunciato che sponsorizzerà il Gala del Met Metropolitan Museum of Contemporary Art’s Costume Institute. Questa iniziativa risulta inedita per un marchio di elettronica -in precedenza le iniziative a favore dell’arte di altri giganti tecnologici come Lg, Samsung, Canon o la defunta Kodak si erano infatti limitate a soluzioni tecnologiche per la comunicazione ed eventi del settore- perché si focalizza sul ruolo dell’innovazione tecnologica e sull’impatto dirompente che essa sta avendo nel settore della moda.

Apple Watch il nuovo prodotto fashion per Apple
Apple Watch il nuovo prodotto fashion per Apple

Il titolo del gala che si terrà il 2 Maggio 2016 è “Manus ex Machina: Fashion in an Age of Technology“: si tratta di una retrospettiva sull’evoluzione rapida del ruolo della tecnologia nel mondo della moda e dei mestieri a essa connessi. La sponsorizzazione s’inquadra nella più ampia strategia della casa di Cupertino di legittimarsi ed elevarsi da marchio di consumer elettronics top di gamma a marchio di “elettronica di lusso” – se questo termine si può utilizzare – per migliorare l’esperienza connessa all’acquisto delle nuove categorie merceologiche in cui l’azienda è entrata o pensa di entrare (orologi smartwatch e le future auto smartcar).

Met Gala 2015 Rihanna
Met Gala 2015 Rihanna

Ritornando al Gala, per la presentazione dell’evento Apple verrà direttamente coinvolta con il suo Chief Creative Officer, Sir Jony Ive, che presenterà la serata insieme a Taylor Swift e Anna Wintour di Vogue. L’interesse per il Met è molto forte nell’industria della moda, al punto che, per rinnovare il sodalizio con l’importante ente Newyorkese, Burberry, Alexander McQueen, Lanvin, Christian Dior e Louis Vuitton parteciperanno a un’esposizione parallelamente organizzata all’interno del museo. L’expo si concentrerà da un lato sull’esame delle attività manuali connesse al prêt-à-porter e all’haute couture e, dall’altro, sulle implicazione delle tecnologie digitali e stampa 3D sull’abbigliamento.

 

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