In Cina il fenomeno del daibao (letteralmente “comprare da fuori”) nel periodo 2008-2012 ha avuto un incremento di 19 volte, sviluppo che è proseguito anche nel 2013 ed anzi pare accelerare . Il 60% degli acquirenti di beni di lusso dichiara di essersi affidato almeno una volta a questa forma di distribuzione parallela.
Ma cosa e’ esattamente il daibao e come funziona nelle sue varie forme? Si tratta di un “servizio” di acquisto di prodotti di lusso effettuato da un soggetto all’estero, la consegna al committente degli acquisti fatti per suo conto avviene però direttamente in Cina.
Le modalità pratiche del servizio sono molto varie, eccone alcuni esempi. Da Hong Kong e’ molto facile trasferire a Shenzen, passando fisicamente la frontiera grazie ad un visto ad ingressi multipli, piccole quantità di beni di lusso anche più volte al giorno. Questo traffico pare che coinvolga oltre 20000 (ventimila) “professionisti” e riguarda di tutto, dalle borse ai cosmetici, dall’elettronica al vino.
Sfogliando le pagine di Weibo , principale sito cinese di vendite on line analogo ad Ebay, vi si possono trovare oltre 250000 (duecentocinquantamila) inserzionisti classificati come venditori di beni di lusso. Si tratta per la maggior parte di cinesi residenti all’estero che si prestano ad effettuare acquisti per terzi , al loro ritorno in patria consegneranno al committente quanto acquistato. Naturalmente non sono tutti quanti “professionisti ” del mercato nero, molti anzi lo fanno in maniera più o meno episodica, come si vede le dimensioni del fenomeno, come spesso avviene in Cina, tendono a diventare colossali.
Vediamo quali sono le ragioni dietro la crescente diffusione del daibao.
La prima è sicuramente la differenza di prezzo, in Cina i beni di lusso sia per ragioni fiscali che per le politiche di mercato adottate dalle aziende produttrici, hanno dei prezzi al pubblico che sono enormemente più alti rispetto a quelli in uso nel resto del mondo.
Un’altra ragione che giustifica il daibao, è la garanzia implicita di autenticità data dalla provenienza estera del bene. La contraffazione è infatti ampiamente diffusa e specie nelle citta di seconda e terza fascia, dove lo sviluppo commerciale è più recente, molto più pervasiva ed insidiosa da scoprire.
Una terza giustificazione può essere la difficile reperibilità di alcuni marchi o modelli magari poco diffusi ,oppure dalla vendita volutamente contingentata per ragioni di marketing.
Comunque al di là di ogni giustificazione, il Daibao per prosperare ed essere profittevole deve comunque sorvolare sulla componente fiscale, quindi è sicuramente una forma di contrabbando. Se non ci fosse infatti questo margine supplementare, che è molto consistente, i margini a disposizione delle parti siano essi venditori o acquirenti, non giustificherebbero il rischio e sicuramente nemmeno la fatica.