Fashion blogger? Il mestiere che paga

Il mestiere che paga nell’era di internet? Chiedete a Olivia Palermo, Gigi Hadid, Chiara Ferragni di The Blond Salad, Kristina Bazan di Kayture, Kendall Jenner, Aimee Song di Song of Style, Chriselle Lim di The Chriselle Factor, Jamie Beck di Ann Street Studio, Rachel Parcell di Pink Peonies, Julia Engel di Gal Meets Glam, Tina Craig e Kelly Cook di Bag Snobs, Amber Fillerup Clark di Barefoot Blonde e Shea Marie di Peace Love Shea. Fashion blogger semplice, facile e immediato. Non proprio se devono essere giustificati fatturati medi che stanno tra 1 e 3 milioni di $. Le dinamiche che hanno portato alla creazione della nuova professione media che sta dando del filo da torcere alla comunicazione convenzionale sono degne di nota e hanno rivoluzionato i budget in investimenti digital marketing.

Fare comunicazione nell’era di internet e social media costa, costa tanto. Google Adwords, Facebook, Instagram e Twitter: cos’hanno in comune? Sono tools sempre più cari, vale il principio primi o ultimi, aver il maggior numero di like e piacere alla generazione Millenials (quella che tiene il dito sul touchscreen e determina i likes per intenderci). Estee Lauder è celebre tra i brands che ultimamente hanno investito di più nelle relazioni con influencers e bloggers mettendo come volto della sua linea di cosmetici Kendall Jenner – che si vocifera venga pagata 300,000$ a post – per guadagnare conversioni fino a 20 volte superiori alla media per le immagini in cui compare la celebrities (fonte dati L2 ).

I dati del fenomeno parlano chiaro su vari fronti. Per lo shopping natalizio 2014, il fatturato di Nordstrom.com direttamente riconducibile a Pink Peonies di Rachel Parcell e’ stato stimato in 1 milioni di $. Nel mese di Dicembre 2015, ShopStyle Collective, il sistema per permettere a bloggers e influencers di monetizzare il marketing referenziale generato tramite il traffico a loro direttamente riconducibile, stima il volume di affari creato in 8 milioni di $, equivalente a un +315% di  crescita su base annua. L’impero social media di Chiara Ferragni, The Blonde Salad con relativa linea di scarpe, borse e TBS Crew ha un fatturato dichiarato di 10 milioni di $, dei quali 3$ direttamente riconducibili all’attività pubblicitaria. La differenziazione che la blogger e’ riuscita a fare in settori in cui la monetizzazione del brand riesce meglio e’ strategica per garantire un potenziale sviluppo nel medio lungo periodo di un nuovo futuro per il personal branding di queste celebrities del bar.