Stretta cinese sul lusso, contraccolpi anche a Macao

Macao Lisboa casino Cotai strip
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Macao Cotai 2.0 alternativa per famiglie al gioco d'azzardo
Macao Cotai 2.0 alternativa per famiglie al gioco d’azzardo

Il gioco d’azzardo in tutte le sue forme, nonostante sia ufficialmente proibito, e da sempre una delle grandi passioni dei cinesi. Per rendersene conto e’ sufficiente vedere i fatturati generati dalle varie lotterie legali che si tengono nel paese, soprattutto legate ad eventi sportivi, nel 2013 hanno superato la somma di 50 miliardi di dollari, nel 2014 grazie ai Mondiali di calcio in Brasile l’incremento è già del 20%. Ben altra cosa e’ il gioco illegale, business che e’stimato avere un fatturato di 10 volte tanto.

Non stupisce quindi che la città di Macao, da sempre considerata la patria cinese del gioco d’azzardo, stia conoscendo negli ultimi anni uno sviluppo impressionante naturale conseguenza della crescita impetuosa dell’economia cinese in generale. Sono ben lontani i tempi quando Macao, allora colonia portoghese, era una piccola enclave del “vizio” retaggio del novecento coloniale, circondata e malvista dal gigante comunista. Dapprima timidamente ,grazie all’effetto delle liberalizzazioni economiche di Deng Xioping, poi con la restituzione da parte del Portogallo alla madrepatria, ma soprattutto negli ultimi anni di generale boom economico, la città’ che con il ritorno alla Cina ha assunto uno status di provincia autonoma simile a quello di Hong Kong, si e’ trasformata in un gigante economico che deve le sue fortune al turismo correlato al gioco d’azzardo.

Alcuni dei maggiori operatori mondiali del settore, in primis i giganti di Las Vegas, hanno cosi’ ormai da tempo pesantemente investito a Macao ed i risultati non si sono fatti attendere. Dal 2006 Macao ha superato Las Vegas come principale centro mondiale del business del gioco, raggiungendo un fatturato nel 2013 di 45,2 miliardi di dollari, registrando un incremento sull’anno precedente del 19%.

La recente stretta in atto nei confronti della corruzione dilagante, azione repressiva che da circa un anno interessa molto profondamente ed ad ogni livello Mainland Cina, così come in generale la guerra ai comportamenti di spesa dissennati che ne sono spesso espressione, ha provocato anche a Macao una contrazione degli affari. Per la prima volta a partire da Giugno 2014 si è assistito ad un calo di incassi che è in corso di progressiva accelerazione . All’inizio (giugno e luglio) limitato ad un -4% ,cresciuto al -6% in agosto e passato ad una allarmante -12% di calo in settembre.

La causa e’ principalmente da ricondurre alle restrizioni introdotte nella concessioni dei visti da parte delle autorità cinesi, così come nella diminuita possibilità di operare liberamente trasferimenti monetari dalla madrepatria da parte degli habitue’ più’ facoltosi, una quota di clientela che incide per circa il 50% dei fatturati. La concorrenza di altre località asiatiche si e’ fatta inoltre molto più’ aggressiva, in primis da parte di Singapore che e’ un competitor tradizionale essendo la terza destinazione per volumi di gioco al mondo ma non solo, l’offerta del Vietnam e della Cambogia ma soprattutto quella della Corea del Sud ,la destinazione trendy del turismo cinese di medio livello,  hanno sottratto a Macao quote di mercato interessanti .

La risposta alla crisi da parte della business community della città non ha comunque tardato molto ad arrivare. In una nuova zona di espansione appena strappata al mare, è infatti prevista la costruzione di sei nuovi mega resort, strutture alberghiere destinate ad accogliere un nuovo tipo di clientela differente da quella abituale dei “grandi giocatori “. Il nuovo target turistico che è stato individuato, è rappresentato dalla ampia platea delle famiglie abbienti con bambini, un pubblico che finora non ha mai visitato la città, considerata generalmente come “città del gioco e del vizio”, non una destinazione  di vacanza per la famiglia. Grazie al progetto denominato Cotai 2.0, questi nuovi clienti presto troveranno anche a Macao, oltre al tradizionale gioco d’azzardo, una ampia serie di attrazioni diversificate, decisamente più’ adatte alle loro necessità turistiche.

Insomma la città asiatica vuole seguire ancora una volta Las Vegas, la città del Nevada ha infatti già da anni trasformato il suo modello turistico. L’offerta da mono culturale come era stata per decenni, essendo fondata esclusivamente sul gioco, si è progressivamente diversificata ed è ora adatta a qualsiasi tipo di pubblico abbracciando tutti i segmenti di mercato, dalle famiglie al leisure al congressuale e fieristico. Naturalmente la metamorfosi è avvenuta senza dimenticare il tradizionale pubblico dei giocatori, mantenendo intatta quell’aurea di “città della trasgressione” che da sempre la contraddistingue e ne ha alimentato il mito, facendo di Vegas una meta turistica unica.

 

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