Il mercato delle crociere è ovunque in grande espansione, dopo essere stato dominato per anni dalla clientela Statunitense, ha successivamente guadagnato popolarità in Europa ed ora è la volta della Cina. Dopo una pausa durata tre anni nella crescita dei volumi di traffico, conseguenza da un lato della tragedia del naufragio della Costa Concordia, ma soprattutto della crisi economica mondiale post Lehman, il mercato dal 2013 ha decisamente ripreso la crescita.
La clientela Usa è ancora di gran lunga la principale parte dei crocieristi ma i nuovi clienti Cinesi stanno rapidamente crescendo ,come sempre accade quando queste masse di turisti cominciano a muoversi, i volumi diventano subito molto importanti, ed è ciò che sta accadendo anche nel business crocieristico. Dal 2012 al 2014 i dati della CLIA (Cruise line industry association) testimoniano che il business generato dalla Cina è cresciuto del 79%, raggiungendo nel 2013 (ultimo dato certificato disponibile) un fatturato di 6,8 miliardi US$ grazie ad un volume di 700.000 passeggeri.
Le compagnie di navigazione principali hanno cercato di venire incontro alle esigenze dei nuovi clienti. Con il trasferimento di parte della flotta sui porti di imbarco in Cina, sono stati creati programmi ad hoc che toccano le destinazioni asiatiche più gettonate dai Cinesi come: Corea del Sud, Giappone e Malaysia che sono arrivate a rappresentare oltre il 90% del traffico crocieristico generato nell’area. Incrementi di volume di queste proporzioni ,per essere intercettati e valorizzati a dovere richiedono però una evoluzione dell’offerta, in grado di seguire in maniera ancora più approfondita le esigenze specifiche della clientela Cinese.
A breve saranno varate navi destinate in permanenza ad essere utilizzate dai porti in Cina, come la Costa Romantica di Costa Crociere: imbarcazioni dotate di caratteristiche specifiche per essere fruite al meglio dalla clientela locale e con personale di bordo bilingue. Nel 2016 la “Ovation of the Sea” di Royal Caribbean sarà la prima nave ad inaugurare la tendenza ed il personale, in prevalenza cinese, avrà frequentato il Tianjin Maritime College. La sfida principale per le compagnie riguarda però le destinazioni, infatti solo il 9% quindi “appena” 63.000 passeggeri, hanno scelto crociere con destinazioni al di fuori dell’area asiatica.
Il turismo Cinese è quindi ancora un serbatoio di clientela potenziale praticamente inesplorato, raggiungere una parte del bacino di 100 milioni di clienti che nel 2014 hanno viaggiato all’estero, è per le compagnie di navigazione la sfida per il futuro. Il profilo tipico del crocierista proveniente dal paese del dragone, ci rivela infatti che il pubblico è composto soprattutto da giovani in prevalenza sotto i 35 anni. Clientela abituata a spendere e a viaggiare all’estero quindi naturalmente predisposta a nuove modalità di vacanza. Se si riesce a fargli apprezzare la crociera, magari grazie ad un itinerario di prossimità e ad una nave specifica modellata sulle sue esigenze ed i suoi gusti, forse potrebbe pensare anche ad una crociera in Mediterraneo o nei Caraibi.