Crisi turismi Russi, una bomba ad orologeria

Russia Aeroflot
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Turisti Russi all'Aeroporto Fellini Rimini
Turisti Russi all’Aeroporto Fellini Rimini

Una delle prime conseguenze per l’economia mondiale a seguito delle sanzioni alla Russia si concretizza nella crisi turisti russi che sta sconvolgendo il mercato a causa del blocco dei flussi turistici in uscita dalla Russia verso le varie destinazioni turistiche internazionali, con un impatto particolarmente rilevante per diversi paesi europei.

Il flusso di turisti di origine Russa, in Italia così come in Francia ed in altri paesi europei, era ormai da anni diventato un importante motore di sviluppo economico per diverse località. Da nord a sud della penisola, rinomate destinazioni italiane come ad esempio la Riviera Romagnola o la Versilia, per sopperire alla caduta dei flussi di turisti di provenienza italiana ed europea, si erano molto efficacemente riconvertite e specializzate, ormai da una quindicina di anni, nel servire la ricca clientela russofona, tutte queste località hanno visto improvvisamente chiudersi le loro prospettive.

Le ripercussioni economiche indotte dalla crisi del rublo stanno infatti colpendo in maniera devastante; le conseguenti politiche restrittive varate dal governo russo, il rinnovato accento da parte di Putin e dell’establishment politico sul “Buy Russian”, così come il ritiro dei passaporti a militari e funzionari di medio-alto livello delle amministrazioni pubbliche, hanno determinato il quasi annullamento del traffico turistico in uscita dal paese. La conseguenza immediata è stata l’entrata in crisi di un numero rilevante di tour operator russi e stranieri, aziende che basavano il loro business in modo prevalente su quei mercati stanno fallendo, sia a causa delle difficoltà nell’ottenere ed effettuare pagamenti per via delle stringenti norme sull’esportazione dei capitali, che per la massa abnorme di disdette pervenute in simultanea per qualsiasi destinazioni fuori dalla Russia.

L’esposizione di Italia e Francia in primis, alla domanda dei turisti russi è molto forte e a questo punto assai rischiosa, se la crisi perdurerà nei prossimi mesi, l’attuale crollo dell’incoming di lingua russa(-40% su base annua), produrrà effetti devastanti per tutto il comparto del turismo così come per i settori ad esso complementari, travel retail in primis.

Il Rapporto Congiunto redatto dalle Ambasciate/Consolati/ENIT per il 2015 ,segnala che la maggior affluenza di turisti dalla Russia si verifica nel periodo estivo (46,5%),nella stagione sciistica (12,5%), fra Capodanno e inizio gennaio (10,6%) e in corrispondenza delle festività di maggio (7%). I responsabili dell’associazione Russa Tour Operators, parlano per il 2015, di un alto rischio di default per un terzo degli operatori del comparto se la situazione non avrà una evoluzione positiva.

 

Hotel Principe Forte Dei Marmi specializzato in clientela russa
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