Russia Crisi Auto porta una caduta delle immatricolazioni che sembra non avere ancora toccato il fondo: Aprile ha segnato il record negativo di un calo del 42%, il mercato che era fino ad un paio di anni fa destinato a diventare il primo in Europa, da più di un anno non passa mese che non registri cali delle vendite, quasi sempre a doppia cifra. Non tutte le aziende pero’ hanno deciso di smettere di credere nel mercato del “grande orso”, infatti Daimler e Ford hanno deciso di rilanciare la produzione di Mercedes nel paese con investimenti negli impianti di produzione e nuovi modelli.
Febbraio ha subito un calo del 38%, ed in marzo il tracollo è continuato sommandosi ai cali ripetuti che sono divenuti una costante di ogni mese.Il dato di Febbraio ha poi fatto da miccia per una vera e propria bomba, General motors ha deciso di interrompere entro il 2015 le sue attività produttive e commerciali in Russia relative ai marchi di massa Opel e Chevrolet .La notizia che segue perdite molto pesanti da parte delle operations locali di GM è pero’ da considerarsi inaspettata, soprattutto per la rapidità. GM infatti non perde tempo, entro giugno è prevista la chiusura dello stabilimento di assemblaggio di San Pietroburgo, in attività solo da pochi anni e dedicato ai modelli Opel Zafira e Chevrolet Cruze, così come cesserà un contratto di assemblaggio su licenza per alcuni modelli Chevrolet, in corso con la locale casa automobilistica Gaz. Per quanto riguarda le attività di importazione e distribuzione, Opel come marchio uscirà definitivamente dal mercato Russo ,per Chevrolet invece come unici modelli continueranno ad essere presenti alcuni grossi Suv di produzione Usa, prosegue invece la distribuzione del brand di prestigio Cadillac. L’impatto economico diretto che GM avrà da questa drastica decisione, è stimato in perdite per 600milioni di US$. La somma riguarderà il bilancio Opel del 2015, la filiale europea di GM era infatti l’azienda che aveva in carico la gestione di tutte le operations del gruppo presenti in Russia.
Per altri produttori automobilistici occidentali la situazione sembra invece essere molto diversa, se GM decide di chiudere con la Russia, Daimler all’opposto sta scegliendo la location per aprire uno stabilimento di assemblaggio della gamma Mercedes. Le vendite della casa di Stoccarda sono in controtendenza rispetto al mercato in generale ma anche nei confronti dei concorrenti diretti del segmento premium, soprattutto Audi e Bmw che soffrono. Pare che la ricca clientela della Stella a tre punte veda l’acquisto delle vetture Mercedes come un modo per proteggersi dalla svalutazione del Rublo. Un altro produttore generalista come Ford ha invece ugualmente deciso per il rilancio della sua presenza, nonostante subisca un calo delle vendita consistente: da un lato rilevando il 50% che non possiede della JV produttiva e commerciale con Sollers, dall’altro iniziando la produzione in Russia di nuovi importanti modelli come la nuova Mondeo e proseguendo a breve con l’assemblaggio di altri come Fiesta e Focus.
In ogni caso la situazione resta per tutti molto difficile, anche i consuntivi di Aprile hanno registrato una caduta verticale delle immatricolazioni, mostrando il peggior calo mensile finora registrato dal mercato, peggio persino dei tragici dati del 2009. Altre case come Volkswagen e i coreani di Hyundai/Kia, hanno più volte interrotto la produzione negli impianti locali che comunque lavorano a ritmo ridotto. Volkswagen ha poi anche messo in stand-by i progetti di espansione produttiva sul mercato che erano già stati impostati, rinuncerà così ad una fabbrica di motori continuando ad importarli. Una delle aziende più colpite dalla crisi è il gruppo Renault/Nissan, dove entrambe le aziende sono pesantemente impegnate con la maggioranza del 70% che detengono di AutoVaz, l’azienda è tradizionalmente leader sul mercato con il suo marchio Lada seguito nelle vendite da Renault.
Il governo di Putin è ovviamente allarmato dai problemi del settore automotive, così cerca di correre ai ripari con una serie di incentivi fiscali, da un lato favorendo leasing e rateazioni, così come prorogando la politica di incentivi alla rottamazione che è in corso da tempo. Le previsioni per tutto il 2015 rimangono comunque pesanti nonostante i provvedimenti annunciati, le stime della locale associazione dei costruttori automobilistici si collocano su un calo di almeno il 25%del mercato, chissà se andrà così bene.