Golden Week shopping, termometro dello stato di salute della Cina

Golden Week Cina accoglienza turisti cinesi Amsterdam aeroporto
Golden Week Cina accoglienza turisti cinesi Amsterdam aeroporto

La Golden Week è, assieme alle festività del Capodanno Cinese il secondo principale periodo di vacanza dei Cinesi, una settimana tradizionalmente dedicata ai viaggi che sviluppa un movimento stimato di 950 milioni di persone. La maggior parte sono emigrati interni che dalle città ritornano a casa nei centri rurali di origine, il movimento turistico per delle vere vacanze interessa chiaramente una minoranza costituita dalle classi economiche più abbienti. Come sempre accade quando si parla di Cina, entra in gioco la “legge dei grandi numeri” così le minoranze si concretizzano in milioni di abitanti, è naturalmente anche il caso dei turisti. La Golden Week, grazie alla consolidata abitudine dei cinesi agli shopping tour, diventa così un importante termometro dell’andamento dei consumi internazionali del lusso.

Golden Week Cina ingorgo stradale record
Golden Week Cina ingorgo stradale record

Una delle principali motivazioni di viaggio all’estero per i Cinesi è lo shopping (sinonimo orma di travel retail) , tanto e vero che la fortuna o la crisi di una meta turistica, può essere determinata dalla competitività che ha l’offerta commerciale presente in loco. Illuminante in proposito è il caso della attuale crisi di Hong Kong, così come all’opposto lo è il boom turistico in corso in Giappone o in Corea del Sud. Vediamo cosa ci dicono i primi dati scaturiti dalla recente Golden Week. Il turismo long distance, favorito quest’anno dal calendario che permetteva la possibilità di un più lungo periodo di vacanza, ha generato un movimento di circa 4 milioni di turisti con un incremento del 11% sul 2014, le mete preferite si confermano essere Corea del Sud e Giappone, West Coast Stati Uniti ed Australia.

Golden Week passegeri cinesi in aeroporto
Golden Week passegeri cinesi in aeroporto

L’Europa pare essere in flessione, la causa non è la disaffezione dei Cinesi tutt’altro; il motivo è l’introduzione dell’obbligo per i visti in Area Schengen dei passaporti biometrici, ancora non diffusi in Cina. Un caso a parte è il vero e proprio boom della Tailandia con 160.000 arrivi, in aumento del 40% grazie alla sua convenienza. La Corea del Sud registra anch’essa un incremento del 30% dei turisti raggiungendo le 210.000 unità, confermando l’immagine di destinazione cool dello shopping e del lifestyle. Il Giappone, grazie alla convenienza (tasso di cambio molto favorevole e poche ore di volo dalle metropoli cinesi) e all’abbondanza di offerta commerciale qualificata che può mettere a disposizione, è anch’esso una meta fra le preferite. La politica di incentivazione del turismo messa in atto dal governo Nipponico, ha determinato un incremento di arrivi dalla Cina superando anche la storica reciproca antipatia fra i due popoli. Situazione a parte è quella di Hong Kong, tradizionalmente la meta privilegiata degli shopping tour da Mainland China, avrebbe anch’essa registrato un incremento del 16% degli arrivi, ma le notizie provenienti dagli operatori commerciali locali continuano a segnalare la persistenza di una contrazione delle vendite retail.

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