Yamaha Motiv citycar di lusso per l’Europa

Yamaha citycar Motiv
Yamaha citycar Motiv

Yamaha, uno dei principali produttori di motociclette al mondo, secondo come volumi solo alla connazionale Honda, ha deciso di seguirne le orme così come quelle dell’altro concorrente Suzuki, entrando nella produzione di automobili con una citycar per l’Europa. Questa volta Yamaha diventerà a tutti gli effetti una casa automobilistica, realizzando e commercializzando per la prima volta una automobile con il suo marchio. La decisione di produrre una citycar a due posti in diretta concorrenza con la Smart Fortwo, partendo dal prototipo Motiv presentato al salone dell’automobile di Tokyo del 2013, non è stata al momento comunque ancora ufficializzata.

A dire il vero la casa dei due diapason, nata come produttrice di strumenti musicali, settore di business dove è ancora attiva, nei lontani anni 60 aveva già avuto esperienza nella costruzione di automobili. Nella lunga storia dell’azienda non è infatti molto noto che la casa di Iwata, oltre ad avere prodotto quasi ogni genere di motore e veicolo, si è cimentata anche come contract manufacturer per conto del costruttore automobilistico Toyota. La produzione in serie della piccola spider Toyota 2000GT, una bella roadster che è stata anche protagonista di uno dei primi film di James Bond, avveniva negli stabilimenti di Yamaha. Da allora l’unica altra produzione che la casa ha realizzato per il settore auto, è stato un V8 benzina di 4.4 litri, adottato anche da Volvo sul Suv XC90.

Toyota 2000GT prodotta da Yamaha
Toyota 2000GT prodotta da Yamaha

La Motiv è basata su un progetto e una tecnologia costruttiva spaceframe sviluppate alcuni anni fa dall’ex progettista di F1 Gordon Murray, il progetto denominato T25 era stato presentato nel 2010 e Murray era in cerca di un partner industriale per metterlo in produzione, Yamaha ha così raccolto la sfida. Fonti confidenziali citate dal quotidiano economico giapponese Nikkei Shimbun, hanno rivelato che la casa ha deciso di realizzare il modello in due versioni di alimentazione, propulsione elettrica e 1,0L 3 cilindri benzina, producendola e commercializzandola inizialmente solo in Europa. L’impianto dove sarà realizzata la produzione non è stato ancora deciso, anche se la commercializzazione dovrebbe avvenire nel 2019, in ogni caso l’azienda ha stabilimenti già attivi da tempo in vari paesi Europei. Successivamente la vettura verrà introdotta anche in Giappone ed in altri paesi.

Prototipo Motiv di Gordon Murray
Prototipo Motiv di Gordon Murray

Questa discesa in campo di Yamaha nel settore automobilistico, dal punto di vista tecnico e produttivo non presenta particolari rischi per l’azienda, il colosso nipponico è da anni impegnato a produrre veicoli a 2/3/4 ruote di ogni genere come: moto e scooter, quad, golf cart, motoslitte, moto d’acqua, inoltre è leader nei motori fuoribordo ed in quelli  industriali così come è impegnata in tante altre produzioni. Per quanto riguarda l’aspetto finanziario poi, il gruppo è decisamente molto solido e l’investimento è ampiamente sostenibile.  Discorso diverso è quello relativo all’approntamento della rete commerciale .Una infrastruttura per la vendita delle citycar Yamaha deve essere costruita ex novo ,non potendo essere condivisa ,se non in minima parte, con quelle che già si occupano di distribuire gli altri prodotti nei vari paesi Europei. Quello dell’auto è infatti un mercato molto diverso da quello dalle motociclette ma anche dagli altri che vedono abituali protagonisti i prodotti Yamaha. Dal punto di vista del marketing, dopo il recente ritiro di Toyota dal segmento citycar, con la fine della produzione dell’ottima iQ ritenuta però non profittevole, Smart è rimasta da sola a presidiare la nicchia che essa stessa aveva creato. Il mercato comunque negli anni è cresciuto, anche se non ha mai raggiunto i numeri inizialmente sperati da Mercedes, si è però consolidato e grazie soprattutto alla congestione dei centri urbani esiste in vari paesi europei.

Yamaha Motiv
Yamaha Motiv

Il fattore prezzo, così come i volumi potenziali forzatamente limitati per gli standard produttivi automobilistici attuali, sono fattori che penalizzano e scoraggiano chiunque; la stessa Smart che grazie al discreto successo di vendite è comunque già arrivata alla terza generazione della Fortwo, per Daimler non è mai stata fonte di guadagno ,anzi nonostante gli sforzi ci ha sempre solo rimesso. A riprova ulteriore della difficoltà a fare quadrare i conti con questa categoria di prodotto, si può citare una casa come Fiat che ha una competenza riconosciuta e annovera modelli di successo nelle vetture di piccola dimensione, un paio di anni fa ha rinunciato ad un progetto di citycar per l’insufficiente marginalità che garantiva. La scommessa si dimostra molto sfidante vedremo cosa saprà fare Yamaha in questo campo.

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