Auto Usa dopo un anno record forse è finita la crescita

Autonation Toyota stati uniti
Autonation Toyota stati uniti

Il mercato automobilistico Usa nel 2015 ha raggiunto vette che non vedeva da prima della crisi. Le vendite dopo una rincorsa ininterrotta che dura da ben 6 anni, sono arrivate a 17,5 milioni di veicoli. A questo punto gli addetti ai lavori iniziano legittimamente ad interrogarsi sulla prosecuzione della crescita del mercato. Al Salone dell’Automobile di Detroit appena concluso l’ottimismo è ancora decisamente prevalente: la crescita economica americana non accenna a diminuire di slancio, così come il prezzo del petrolio è ai minimi da 10 anni a questa parte, inoltre i tassi di interesse seppure in blanda crescita sono destinati a mantenersi ancora a lungo molto bassi. Si tratta di condizioni di mercato particolarmente favorevoli agli acquisti di automobili e come tali ragionevolmente destinate a durare, il problema è se ci sarà una ulteriore espansione delle vendite e fino a quando durerà, oppure si assisterà ad un consolidamento per alcuni anni su valori prossimi agli attuali. Il mercato dell’auto, negli States ma anche altrove, ha sempre avuto una ciclicità nel l’andamento delle vendite influenzate da un mix di fattori diversi, politici economici e psicologici, molti dei quali indipendenti dal controllo degli attori del mercato automobilistico. In altre parole le case automobilistiche si devono via via adattare al mutamento delle condizioni del mercato, non potendo più di tanto controllarle e tantomeno guidarle.

Auto Nation CEO Mike Jackson Detroit Auto Show 2015
Auto Nation CEO Mike Jackson Detroit Auto Show 2015

È chiaro che si tratta di una situazione che richiede una grande flessibilità operativa e una abbondante riserva di capitale per affrontare i periodi di avversità del ciclo, tanto più che durante le fasi di espansione si tende ad accumulare capacità produttiva e a perdere in flessibilità. Se non si possiedono queste armi si è condannati a vendere a prezzi stracciati pur di far girare gli impianti ed ammortizzare le spese fisse. Se poi la stasi di mercato perdura, inevitabilmente le capacità finanziarie di far fronte alle perdite o alla politica di incentivi tendono ad esaurirsi. L’allarme è stato lanciato da Mike Jackson un nome ai più sconosciuto ma che rappresenta una voce molto autorevole: si tratta del CEO di AutoNation, la prima società di distribuzione di veicoli americana e quotata a Wall Street. Per rendere l’idea delle dimensioni dell’azienda, è proprietaria di oltre 290 concessionarie che rappresentano 30 marchi, il volume di veicoli venduti da AutoNation nel 2015 è stato di 345.000 pezzi.

 

Naturalmente non si è fatta attendere la replica dei responsabili delle case costruttrici, prodighi di rassicurazioni sul diverso livello di flessibilità aziendale acquisito rispetto al passato e sull’abbondante buffer finanziario che gli utili di questi anni hanno assicurato. In ogni caso non resta che aspettare i dati di vendite dei prossimi mesi per vedere se la crescita si è fermata, poi eventualmente si potrà vedere come sapranno comportarsi i vari attori del mercato, nell’attesa comunque tutti si stanno godendo i ricchi risultati del 2015.

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