Duty Free In Corea: investimento su vip influencer Cinesi per il Capodanno Cinese

Duty Free Corea del Sud Business in crisi
Duty Free Corea del Sud

L’importanza del business Duty Free in Corea del Sud è ben nota a tutti gli specialisti del settore retail: il canale oggi rappresenta una quota predominante del business travel retail del paese ed é imputabile principalmente ai clienti Cinesi che visitano la penisola di Corea in cerca di prodotti di lusso a prezzi competitivi e, ovviamente, tax free.

Shilla Park Duty Free investe nei Cinesi
Shilla Park mall Duty Free in Corea del Sud Investe negli influencers Cinesi

Oltre alle distanze politiche con la Cina, che raffreddano regolarmente le relazioni tra i governi di Pechino e Seoul, la competizione con le altre destinazioni turisticamente aggressive nella promozione verso l’audience cinese porta la Corea del Sud a valutare importanti investimenti in comunicazione. L’ultima attività pensata per fare breccia nei cuori Cinesi in tempo per il Capodanno Cinese (27 Gennaio – 2 Febbraio) è una collaborazione con 15 fashion blogger (“Wang Hong” in Cinese) e social media influencers. WeChat, Weibo e qualche decina di milioni di followers sono la ricetta dell’investimento scelto da HDC Shilla group e i suoi I’M Park Mall, The Handsome e 3 Concept Eyes Outlet facenti parte complesso I’Park Duty Free. Il ROI misurabile su cui ha puntato il leader dell’industria Duty Free coreana é l’indubbia visibilità e la brand awareness positiva che può creare l’accostamento dell’esperienza Coreana a 360 gradi -fashion, shopping, cultura, cucina ed entertainment – ai nomi noti dello star system online Cinese: obiettivo 5 milioni di visualizzazioni in una settimana per lo streaming delle avventure Coreane degli influencers.

Duty Free HDC Shilla Group
Duty Free HDC Shilla Group

I followers attivi e  altamente profilati che gli influencers sono in grado di muovere portano gli addetti ai lavori a considerare la strategia una mossa potenzialmente vincente per attrarre un nuovo segmento di turisti dalla Cina: i turisti indipendenti. Dopo il calo del volume di business generato dal turismo organizzato (-17,8% di presenze nel mese di Novembre 2016 secondo la Korea Duty Free Association) é fondamentale rilanciare l’offerta spingendo un segmento che é ancora ad alto potenziale di sviluppo e meno soggetto a regolamentazioni da parte del governo di Pechino. Attrarre questo segmento della clientela Cinese é molto oneroso perché bisogna stabilire un forte legame di fiducia tra il potenziale cliente, spesso poco informato quindi ignaro delle dinamiche turistiche internazionali, e la destinazione che punta a farsi conoscere e valutare per i suoi asset emozionali come cultura, arte, cibo ed esperienze.

Il concept del business model duty free é stato originato negli anni ’60 da DFS group proprio nel Pacifico per servire le esigenze crescenti dei consumatori/viaggiatori asiatici (a quel tempo Giapponesi). Oggigiorno i viaggiatori Cinesi sono diventati la preda più ambita delle destinazioni turistiche- Europa, Giappone, Stati Uniti e Corea del Sud in testa – per via delle loro abitudini di consumo che sono in grado di spostare equilibri importanti del settore retail e servizi.

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