Amazon e Black Hat Services: come truffare il sistema

Amazon

I Black Hat Services su Amazon, truffe ed escamotage per battere più o meno legalmente il sistema, sono sempre più rilevanti ed è importante conoscere come funzionano per capire il peso del marketplace sulle decisioni d’acquisto dei consumatori. I vari algoritmi che regolano le dinamiche di visibilità e promozione del marketplace Amazon sono complessi e frutto di una serie di variabili e dinamiche gelosamente custodite dalla società di Seattle ma che sono oggetto di attenzione di consulenti e hacker del settore.

In chiave prettamente Americana, i guru o specialisti del settore e-commerce parlano e scrivono di Amazon dall’inizio del fenomeno, ormai lontano 1997.  Oggi pero, a differenza che in passato, questi consulenti sono “affiancati” da una pletora di hacker e consulenti che offrono efficaci sistemi illegali, perché contrari alle policy del marketplace sottoscritte da utenti e venditori. Business florido che non sembra conoscere limiti geografici all’espansione e che conta della collaborazione di alcuni dipendenti corrotti di Amazon che decidono di arrotondare lo stipendio per chiudere occhi, condividere informazioni confidenziali oppure agire su alcune leve interne ai sistemi (vedi articolo Ilsole24ore).

Speciale SuperHack Techniques da Youtube.com

Per un portale che vive della credibilità e della qualità dell’esperienza consumatore che fornisce, falle nel sistema sono difficilmente tollerabili. Il gigante di Seattle e’ costantemente in cerca di falle nel sistema e conta di decine di teams in giro per il mondo dedicati alla salvaguardia degli algoritmi di ricerca e al controllo delle eventuali attività illecite dei dipendenti. Non e’ in gioco soltanto la reputazione di Amazon ma soprattutto i ricavi derivanti dai servizi di pubblicità e posizionamento online tramiteAMG (vedi articolo) e i servizi accessori di Amazon retail per cui brands e venditori pagano profumatamente.

Qual’e’ l’obiettivo principale della truffa all’algoritmo di Amazon? Ottenere visibilità. Essere visibili nel primo portale marketplace online del mondo, con un giro d’affari di 287 mld di USD nel 2018. Amazon e’ diventato non soltanto un protagonista del commercio elettronico ma e’ il principale canale di vendita digitale nei paesi Occidentali, Stati Uniti ed Europa in primis. I venditori indipendenti su Amazon (3P sellers) si confrontano con Amazon Retail (1P seller) nella gara per ottenere la Buy Box e concludere le vendite. Ad oggi la quota di vendite attribuibili a venditori 3P sul marketplace equivale al 58% del totale (fonte lettera agli investitori 2018 di Jeff Bezos) .

Amazon store NYC
Amazon logo

La Federal Trade Commission Americana da tempo investiga sulle pratiche scorrette e illegali attive sul marketplace e rilascia indicazioni (vedi sito) sia su come proteggersi dalle recensioni scorrette sia monitora le azioni di Amazon.  Gli escamotage illegali offerti dalle tante consulting firm specializzate che spuntano quotidianamente tra Cina, Thailandia, Vietnam e Stati Uniti sono molteplici.

In conclusione, per citare alcune pratiche illegali offerte dai Black Hat services a discapito di Amazon possiamo identificare le principali con le seguenti:

-Contattare dipendenti interni ad Amazon per carpire informazioni confidenziali o report interni sulle performance dei brands e venditori all’interno di una determinata categoria merceologica;

Rimozione recensioni negative da una scheda prodotto:

Creazione di recensioni positive ad hoc (in barba al programma Amazon VINE per sollecitare in maniera lecita recensioni veritiere di prodotti);

Creazione di un “super url” per una scheda prodotto Amazon nuova o già esistente: trucco per ingannare l’algoritmo del marketplace che valuta positivamente l’articolo;

Riabilitazione di un profilo venditore sospeso per frodi, truffe o vendita di prodotti contraffatti;

Delisting o blocco ASIN di prodotti concorrenti

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