Centri commerciali nuovi fulfillment Center: il piano Amazon

Un nuovo piano Amazon in cui centri commerciali diventano nuovi fulfillment center potrebbe aiutare a rivoluzionare il quadro retail e operations negli Stati Uniti e nel mondo. Con la crisi dei consumi del 2019 e il peggioramento con l’emergenza sanitaria Covid19, l’e-commerce ha rivisto il suo ruolo di servizio per la popolazione bloccata in casa e sempre meno incline a spostarsi per approvvigionarsi di prodotti.

Per far fronte al picco di richieste di spazi logistici, invece di creare nuovi fulfillment center alle periferie delle città, giganti come Amazon stanno valutando di sostituirsi agli affittuari nei grandi spazi dei centri commerciali lasciati liberi dai retailers in difficoltà. Si tratterebbe di uno scenario win-win sia per gli e-tailers, che risparmierebbero in costi di costruzioni e avrebbero location bari-centriche in aree densamente popolate e già strutturate con le infrastrutture di base, sia per i property developers, che troverebbero una soluzione al problema delle locazioni vacanti.

La vera sfida e-commerce nei prossimi anni si giocherà sul fronte della capacità operativa e logistica per far fronte alle esigenze mutate dei consumatori, una vera transizione di esigenze per produttori e retailers. L’omni-channel assume una nuova declinazione fatta di integrazione tra canali per far fronte a nuove esigenze fisiche tramite infrastrutture esistenti di cui ripensare la fruibilità.

In un contesto dove gli standard di servizio sono sempre più importanti, i consumatori urbani sono esigenti e disposti a pagare un premium price per servizi ultra-veloci e comodità. Gli e-tailers a rivedere le proprie scelte in termini di infrastrutture, locations per magazzini/ fulfillment center.

Amazon, ad esempio, ha iniziato conversazioni con Simon Property Group per sostituirsi a JC Penney e Sears negli spazi lasciati liberi dai retailers (vedi articolo WSJ Agosto 2020). Si tratta di una mossa che differisce dal concetto di retail omni-channel perseguito da altri e-tailers, come Farfetch o Zalando (vedi articolo integrazione online e offline). Amazon punta a rivedere il concetto di logistica di prossimità tramite acquisizioni tattiche e opportunistiche di spazi commerciali.

Amazon si muove quindi su una strategia analoga a quella di Walmart, che negli Stati Uniti ha deciso di spingere l’acceleratore sulla riconversione della capacità dei suoi punti vendita alle esigenze e-commerce con servizi tipo Walmart+ (vedi articolo Walmart +). La sfida dell’e-commerce nei prossimi mesi, con il picco di domanda del quarto trimestre e l’affollamento del calendario promo-commerciale invernale. L’avvicinamento forzato di Prime Day a Black Friday ( metà ottobre 2020 il primo e 27 novembre 2020 il secondo) genererà stress enorme sulle capacità infrastrutturali e logistiche dei retailers online (vedi articolo Amazon nuove assunzioni).

Negli Stati Uniti, dove nel 2019 ci sono state 9.548 chiusure di punti vendita retail, le proiezioni sul 2020 parlano di almeno 15.000 chiusure di punti vendita attese (vedi report Coresight Research – marzo 2020): una vera retail apocalypse. Sulla base di questi dati, trovare una nuova destinazione logistica agli spazi commerciali può diventare occasione di riscatto per aree delle città Statunitensi che verrebbero diversamente abbandonate al degrado.

Anche in Europa, dall’inizio dell’emergenza Covid19 in avanti, si sono susseguiti gli annunci di Amazon che investe in nuove assunzioni di personale e infrastrutture  (vedi articolo assunzioni Amazon marzo 2020). Anche in Europa similari strategie di riconversione per i centri commerciali sono ugualmente percorribili, specialmente in contesti urbani di secondo e terzo livello, dove il potenziale dei centri commerciali è relativamente minore e la costruzione di fulfilment center ex novo vicino al centro abitato potrebbe avere costi ben maggiori della riconversione di spazi esistenti.

Utilizzare spazi adibiti in precedenza a centri commerciali vuol dire beneficiare di una ottima posizione e di infrastrutture all’avanguardia di interconnessione che costituiscono un plus per il commuting dei lavoratori e la gestione dei flussi merci in entrata e uscita in contesti urbani agglomerati.

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