Amazon contro Francia: vittoria della logistica

Amazon contro Francia: sospese unilateralmente le attività nei sei centri logistici del paese ma non si fermano le vendite ai consumatori Francesi grazie alla rete di logistica Europea di back-up. La risposta estrema del colosso di Seattle in Francia è frutto delle tensioni con le sigle sindacali e il Governo in merito alla gestione delle attività nell’emergenza sanitaria Coronavirus, ma anche la risposta che pochi attori dell’e-commerce avrebbero potuto dare.

All’interno degli stabilimenti Amazon, le sigle sindacali d’Oltralpe hanno denunciato misure di protezione non in linea con gli standard minimi richiesti per la lotta al Coronavirus -dispositivi individuali di sicurezza e distanze minime inadeguate. Inoltre, il Governo ha imposto limitazioni per le spedizioni ai soli prodotti essenziali e beni medicali, in linea con quanto richiesto alle altre attività commerciali del Paese per il regime di lockdown. L’adeguamento alle disposizioni crea secondo Amazon difficoltà perchè ci sono margini d’interpretazione nelle definizioni delle disposizioni.

In attesa che i tribunali di Parigi il 24 Aprile si pronuncino, per evitare ogni problema legale e le multe- almeno 1 milione di euro per ogni giorno d’inadempienza- il gigante dell’online ha deciso di non utilizzare gli stabilimenti in Francia per servire i consumatori Francesi. Non utilizzare le proprie infrastrutture e lo stock disponibile presente nei magazzini del paese transalpino non vuol dire smettere di operare: l’e-tailer ha chiarito che non smetterà  di vendere, anzi sfrutterà la sua infrastruttura logistica Europea per aggirare le limitazioni.

Frederic Duval, Direttore Amazon France

Amazon Francia ha fatto una massiccia campagna di comunicazione sui giornali e online per confermare che le vendite sul marketplace Amazon.fr saranno garantite dai venditori indipendenti 3P, dotati di logistica autonoma e in modalità diretta, oppure tramite Amazon Retail 1P con il prodotto gestito dai magazzini al di fuori della Francia.

Amazon Logistics con i suoi centri di distribuzione in giro per l’Europa potrà far fronte alle esigenze dei consumatori Francesi con qualche aggravio dal punto di vista dei costi e un minimo allungamento dei tempi di consegna.

A seguito dell’emergenza Coronavirus, i giganti delle vendite online, e-tailers  e marketplace in primis hanno dovuto adottare una serie di accorgimenti non solo dal punto di vista delle politiche commerciali (vedi articolo Marketplace prezzi di vendita) ma anche in ambito operativo. Rivoluzionate le dinamiche nei centri logistici, le aziende devono rispondere e adeguarsi: non solo opportunità ma anche enormi sfide.

Il backup logistico messa in atto da Amazon Francia come risposta alle esigenze contingenti innescate dal Coronavirus, non è una semplice risposta tattica. Si inquadra invece nella strategia di stock e logistica integrata in Europa e nel Mondo che da molti anni contraddistingue Amazon Retail 1P rispetto alla maggior parte degli operatori online. Come abbiamo visto anche in paesi diversi, la differenziazione del rischio su più magazzini, per andare a servire i consumatori in maniera efficiente ed economica, permette ad Amazon di non andare mai offline.

Amazon Logistics

Il meccanismo messo in atto da Amazon è un “unicum” nel settore della logistica e-commerce ed è possibile soltanto avendo messo al centro dell’ecosistema aziendale gli investimenti in logistica e IT.  Nel caso specifico, il processo di gestione ordine è automatizzato da un’algoritmo Amazon che riesce a gestire gli ordini, l’attività logistica e la merce disponibile nei magazzini Europei in tempo reale, massimizzando il profitto e le capacità dell’infrastruttura.

In conseguenza dell’attuale emergenza Covid-19, in tutto il mondo, gli e-tailers sono sottoposti da un lato a picchi di domanda inattesa– alcune rilevazioni Salesforce dicono che i ricavi del primo trimestre del 2020 sono del 20% superiori rispetto a quelli del trimestre Natalizio 2019 (vedi Salesforce shopping Index Q1 2020 report) – e da un altro devono costruire e gestire le nuove modalità di lavoro e le più restrittive disposizoni di sicurezza all’interno dei centri logistici. Queste due nuove dinamiche operative, figlie dell’emergenza, sono antitetiche per le logiche di aziende che lavorano con ritmi “normali”, figuriamoci per gli operatori del commercio a distanza che hanno fatto dell’ossessione per il consumatore -la famosa “customer obsession” di Jeff Bezos (vedi articolo focus Customer Obsession)- e tempi di servizio ridotti, un vero e proprio mantra operativo.

Amazon ha un modello organizzativo logistico con visione di lungo periodo costruito per reggere gli urti di situazioni straordinarie. Le meccaniche che regolano la logistica e la gestione dello stock di Amazon sono state costruite, in primis, per approfittare di asimmetrie presenti nelle condizioni commerciali tra paesi UE (mix prezzo d’acquisto merce, prezzo di vendita al pubblico e costo di spedizione), così da andare a spedire il singolo ordine al cliente massimizzando il profitto, al di là della singola transazione. In questo particolare caso, abbiamo visto che l’impianto logistico Europeo di Amazon è stato sfruttato con successo per finalità molto diverse: perseguire la customer obsession al meglio.

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