Coronavirus boom per Amazon: nuove assunzioni e aumentano gli stipendi dei lavoratori nella logistica. Amazon USA annuncia l’assunzione di 100.000 nuovi operatori nei suoi centri di distribuzione Americani per far fronte all’inaspettato aumento della domanda negli Stati Uniti e Canada a causa dei limiti alla mobilità imposti dalle misure per la lotta al COVID-19 e il trasferimento dei consumi sul commercio elettronico.
In tutto il mondo si sono impennate le vendite online e il retailer di Seattle, nell’occhio del ciclone in Italia e all’estero per i prezzi praticati dai venditori 3P marketplace (vedi articolo prezzi e servizio marketplaces in Italia), decide di organizzarsi. Gestire quella che potrebbe essere una delle più grandi opportunità commerciali ai tempi del Coronavirus, la vendita a distanza, porta Amazon a strutturarsi con soluzioni di medio termine. Come se si dovesse gestire una nuova “alta stagione Natalizia“, un nuovo Prime Day o un nuovo Black Friday con approccio militare e organizzazione, il gigante di Seattle si organizza.
L’azienda di Jeff Bezos ha confermato anche un aumento sugli stipendi di tutti i lavoratori pagati ad ore (2$, 2€, 2£) da applicare in tutti i centri di logistica del Mondo per il mese di Aprile: costo 350 mln US$ (vedi comunicato ufficiale). La misura è volta a compensare i lavoratori per il carico di lavoro extra e i rischi connessi a questo periodo particolare. Con le nuove assunzioni Amazon diventa il secondo datore di lavoro Americano con 900.000 dipendenti al Mondo.
Nello stesso momento in cui veniva annunciato l’aumento di organico negli Stati Uniti, le sigle sindacali Italiane hanno convocato un uno sciopero nel centro logistico Amazon Italia di Castel San Giovanni (Piacenza), aperto dal 2011 è uno dei centri più vecchi e grandi in Europa e dà lavoro a 1100 persone con una superficie di 25.000 metri quadrati. Le rappresentanze dei lavoratori lamentano condizioni di lavoro non sicure e mancato adempimento alle nuove normative per la protezione e la salvaguardia contro il Covid-19 all’interno dello stabilimento (vedi articolo La Stampa 16 Marzo). L’azienda ha subito dichiarato di aver aderito alle nuove disposizioni nazionali in materia di tutela del lavoratore e di aver potenziato i presidi per l’igiene all’interno degli stabilimenti.